FAQ – DOMANDE E RISPOSTE SUL METODO EMDR

IN COSA CONSISTE L’EMDR?

L’EMDR (Eye movement desensitization and reprocessing ) è un metodo psicoterapeutico per trattare i disturbi legati allo stress, in particolare lo stress traumatico. Si basa sul modello di elaborazione adattiva dell’Informazione (AIP) e prevede l’uso congiunto di rievocazione delle immagini traumatiche e stimolazione sensoriale bilaterale (per es., seguire uno stimolo visivo che si muove ritmicamente destra-sinistra). L’esperienza traumatica viene scomposta e poi riprocessata nelle sue diverse componenti:

  • immagini
  • sensazioni fisiche
  • emozioni,
  • convinzioni (che nell’attualità vengono sollecitati da eventuali trigger o stimoli scatenanti)

L’EMDR mira a rimettere in moto il meccanismo di autoguarigione del paziente, legato all’innato sistema di elaborazione delle informazioni.

Il protocollo prevede diverse fasi di trattamento: una prima raccolta di informazioni (che spesso coincide con la fase di consultazione); una fase di preparazione del cliente-paziente in cui il metodo della stimolazione bilaterale viene sperimentato per rafforzare una esperienza positiva (“esercizio del posto sicuro”); una fase di assessment o di analitica individuazione delle componente della memoria traumatica più significative e delle convinzioni positive su di sé, ora non presenti ma auspicabili (per es., “posso scegliere”); una fase di desensibilizzazione delle componenti negative del trauma (depotenziare il suo impatto disturbante nell’attualità) e di elaborazione , cioè “far fluire ” l’esperienza , lasciando che la mente , in modo spontaneo , si muova fra ricordi , associazioni , immagini, sensazioni varie , un processo a volte lungo ma affascinante e creativo che, pur senza seguire un sentiero lineare , aiuta a rimettere a posto i vari “tasselli”, lasciando alle persone la sensazione che il ricordo possa finalmente essere accettato e lasciato andare , come un normale ricordo del proprio passato , verso cui proviamo affetto, nostalgia , malinconia , ma senza più quel carattere di “sequestratore ” di emozioni , o di invasore , che aveva prima.     Terminata l’elaborazione (anche dopo diverse sedute ), si può procedere con una fase di “installazione” o rafforzamento delle convinzioni positive desiderate. Infine , occorre svolgere una fase di rivalutazione mediante scansione corporea, per rintracciare eventuali residui di tensioni emotive palpabili nell’esperienza somatica. In tal caso , si deciderà come affrontarle insieme.

QUANTO DURA UN PERCORSO DI EMDR?

Sebbene molti studi indichino la possibilità, per traumi circoscritti, di ottenere dei benefici dopo 3-4 sedute di EMDR, va ricordato che la durata del percorso può durare in modo variabile da soggetto a soggetto per le differenti tempistiche di elaborazione di ognuno, non del tutto prevedibili a priori. Di fronte a problematiche complesse, cui il cliente fatica ad accedere, può essere necessario un tempo maggiore.

Inoltre , spesso si procede con elaborazione progressiva di diversi ricordi chiave , ad ognuno dei quali si dovrà dare opportuna attenzione e tempo.

In ogni caso le sedute con EMDR non sono l’intervento in sé, ma rientrano all’interno di un percorso clinico che prevede una fase di consultazione e un tempo preliminare, indispensabile, per costruire la relazione terapeutica e individuare le specificità della persona, delle quali il clinico dovrà tenere conto per far sì che l’intero percorso sia sensato ed utile.  E’ buona norma concordare col cliente un percorso a medio-termine dopo il quale si fa un bilancio del rapporto obiettivi-cambiamenti conseguiti e dei processi che l’hanno determinato, per poter ridefinire il percorso in atto o approcciare la sua risoluzione.

QUANTO DURA UNA SEDUTA EMDR?

In genere una seduta di EMDR dura quanto una qualsiasi altra seduta di psicoterapia (circa 50 minuti). Tuttavia può essere concordato di fissare sedute più lunghe (per es., 90 minuti) per facilitare l’immersione nei processi di elaborazione, a patto che tale condizione non provochi un carico emotivo eccessivo per la persona.

CI SONO RISCHI ASSOCIATI ALL’EMDR?

Come qualunque intervento di tipo clinico, anche l’EMDR implica degli “effetti collaterali”, il cui peso è però solitamente congruo alla capacità di farvi fronte da parte del paziente e della coppia paziente-psicologo. E’ prevedibile che durante le sedute e fra una seduta e l’altra (nel mezzo del processo di elaborazione) possano riattivarsi affetti intensi e dolorosi, proprio come parte dello “sblocco” di un processo che si era arrestato. Il clinico deve informare il paziente di questa eventualità, suggerendo di compilare un diario in cui annotare eventuali sogni o esperienze nella veglia, fuori dalla stanza di terapia, che colpiscono il cliente, per poterne poi parlare ed affrontarle insieme.

Ad ogni modo, se condotto da un clinico adeguatamente formato, con un costante ascolto delle aree di fragilità del paziente e alle sue risposte ai diversi interventi, l’eventuale distress in eccesso può fare la sua evoluzione e naturalmente rientrare, man mano che l’elaborazione procede.  Come altri interventi clinici, anche per l’EMDR è importante stabilire le condizioni di applicabilità, le condizioni di indicazione, e le contro-indicazioni, per evitare di infondere disagi iatrogeni (come potrebbe accadere se utilizzassimo un antibiotico a base di penicillina essendo allergici a questa sostanza).

CHI PUO’ PRATICARE L’EMDR?

Alla luce delle considerazioni sopraindicate, è oltremodo fondamentale che la pratica dell’EMDR sia riservata a psicologi abilitati alla professione e che abbiano conseguito o stiano per ultimare un percorso di formazione specialistica in psicoterapia, proprio perché l’EMDR è un metodo di intervento o, in senso più riduttivo, una tecnica, ma non potrà mai sostituirsi alla competenza clinica propria del professionista, che in questo caso è uno psicologo-psicoterapeuta. I corsi di formazione EMDR prevedono delle sessioni pratiche, accanto alle lezioni teoriche, dopo le quali è comunque indicabile seguire un percorso di supervisione con un clinico esperto che possa affiancare nelle fasi iniziali dell’acquisizione di questo metodo. Data la recente notorietà pubblica del metodo (che talvolta sfocia in banali quanto pericolose generalizzazioni o attività di marketing), è importante affidarsi ad un professionista riconosciuto.

 

 

Per ulteriori dettagli e curiosità circa la pratica EMDR: 

http://emdr.it/

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